Panoramica sui diversi tipi e modelli

Breve descrizione di alcuni dei tanti modelli di sigaretta elettronica disponibili sul mercato. Da quella usa e getta ai big battery artigianali ce n'è per tutti i gusti e tutte le tasche.

Che cos'è la Sigaretta elettronica

 

 Ultimamente può capitare di scorgere per strada alcuni individui con sigarette finte in atteggiamento da fumatori: emettono anche fumo con quegli aggeggi! Certo, non sono proprio uguali alle sigarette: un po' più lunghe e larghe del normale, alcune sono nere e altre sembrano più un toscanello che altro, ma hanno tutte una peculiarità: non puzzano di bruciato, non producono cenere, quello che sembra fumo è in realtà vapore. Inoltre non si consumano, quindi non producono ad ogni loro utilizzo un filtro esausto: vantaggio ecologico, questo, non indifferente.
Si chiamano sigarette elettroniche, comunemente chiamate e-sig (e-cigarette o PV, personal vaporizer, in inglese), e sono state ideate con l’intento di eliminare i prevedibili danni prodotti dalle 4.600 sostanze inalate attraverso il fumo della combustione della sigaretta (40 delle quali cancerogene); consentono di assumere la sola nicotina, qualche eccipiente utilizzato nell’industria farmaceutica e alimentare e aromi idrosolubili per alimenti, il tutto tramite la vaporizzazione di questi componenti.
Sono fondamentalmente tre gli elementi che compongono l'hardware della e-sig: la batteria, che alimenta il sistema, l'atomizzatore, che fa il lavoro, e la cartuccia, che contiene una sostanza liquida; fondamentalmente perché, per esempio, la sola cartuccia è composta da almeno tre parti.

 

La sigaretta elettronica altro non è che un evaporatore portatile in miniatura, un dispositivo che tramite una resistenza di riscaldamento, alimentata dalla batteria, consente l'evaporazione del liquido presente nella cartuccia.
Ed è il liquido, una specie di “surrogato” del tabacco, l'anima della sigaretta elettronica: è il liquido che, una volta evaporato, penetra per inalazione nei polmoni e rilascia l'aroma che emula il sapore di sigaretta (o altri gusti) più l'eventuale nicotina.
Il vapore ottenuto con questo sistema è composto al 97% circa da poca acqua distillata (10%), Glicerolo vegetale USP e Glicole Propilenico USP che variano tra loro in percentuale, a seconda dei gusti personali e dei produttori; il restante 3% circa contiene in massima parte, se non in tutta, aromi idrosolubili e, volendo, nicotina.
Una persona che collabora alla gestione di questo forum, apprezzato dalla comunità per il lavoro di responsabilità che svolge gratuitamente e per passione, dice che "la sigaretta elettronica è un ottimo metodo per non smettere di fumare", e ha ragione.
Infatti le e-sig, contrariamente a quanto si possa pensare, sono state concepite per essere il più efficace strumento per assumere nicotina senza avvelenarsi ulteriormente con le oltre 4.600 sostanze presenti nel fumo di sigaretta, 40 delle quali certamente cancerogene.
Ne consegue che chi non ha mai fumato, o ha smesso da tempo, non ha assolutamente ragione di iniziare con le e-sig ad assumere o ricominciare ad assumere quello che, è pur sempre, un potente veleno: la nicotina.
Mentre per chi fuma da tanto tempo e vuole ridurre al minimo i danni che questo vizio inevitabilmente e a volte irreparabilmente porta, questa sembra essere attualmente la soluzione migliore.
Ed è di gran lunga la più economica! Infatti ammortizzata la spesa iniziale, che può arrivare anche a 120 euro se l'e-sig viene acquistata in farmacia, la sigaretta elettronica per funzionare ha bisogno solo di una batteria carica (sono tutte al litio, ricaricabili a casa con costi modesti) e delle cartucce.
Il costo delle cartucce e la loro durata varia da modello a modello: per pacchetti da 5 pezzi si spendono tra i 2 e i 3 euro e una cartuccia può durare l’equivalente di 5 – 15 sigarette.
Facendo un rapido calcolo, chi fuma 20 sigarette al giorno con una spesa media di 4 euro la riduce del 50%: non male.
Certo, a questo si aggiunge ogni tanto il costo di un nuovo atomizzatore (durata 3 – 6 mesi) e di una batteria (300 ricariche minime), ma l’uno costa poco più di un pacchetto di “bionde” e l’altra quanto due: alla fine dei conti si risparmia comunque.
C’e un sistema per ridurre ancora di più e non poco i costi di gestione: la ricarica delle cartucce. Argomento, questo, che verrà approfonditamente esposto in un apposito articolo in seguito.
In definitiva, l’e-sig sembra l’unico possibile sostituto della sigaretta che, oltre a ridurre i danni del vizio del fumo, è al tempo stesso un buon sistema per continuare ad assecondare il vizio.